Link all’evento su Facebook del boicottaggio delle prove INVALSI: http://www.facebook.com/event.php?eid=148487175221597
Perchè boicottare le prove INVALSI?
Il 10 maggio il Ministero della pubblica Istruzione, attraverso l’Istituto per la valutazione INVALSI (http://www.invalsi.it/invalsi/index.php), sottoporrà gli studenti di tutta Italia delle classi II degli istituti superiori a delle criminose prove scritte a risposta multipla (le famose “prove a crocette”), standardizzate, per testare il livello di preparazione raggiunto nell’ambito dell’italiano e della matematica ed un questionario sulla vita dello studente invasivo della sfera privata e personale.
I test cui saremo sottoposti tendono a privilegiare il nozionismo spicciolo e superficiale, adatto ad un quiz televisivo, e saranno tendenti ad esaltare comportamenti competitivi, anziché cooperativi, all’interno del gruppo-classe e tra le classi e le scuole. Le capacità di riflessione critica, di ragionamento, di esposizione del pensiero e il percorso di maturazione in itinere, elementi fondanti nel sistema valutativo delle nostre scuole, vengono mortificati e ignorati, e la didattica stessa corre il rischio di essere frammentata, distorta e banalizzata perché finalizzata alla preparazione utile ai quiz. Come se non bastasse, le intenzioni per il prossimo anno scolastico del Ministro Gelmini sono quelle di somministrare, questa volta obbligatoriamente, le prove INVALSI durante l’esame di maturità. Il progetto che il Ministro Gelmini vuole mettere in atto è quello di legare la sopravvivenza delle scuole ai risultati ottenuti: i test saranno utilizzati per stilare una graduatoria di “merito” delle scuole e, all’interno di ogni singola scuola, una graduatoria delle classi e di ogni singolo studente. Le scuole più “meritevoli” riceveranno dal Ministero un premio fino a 70.000 euro. Il rischio reale è quello di ghettizzare le scuole frequentate da studenti che presentano disagi sociali, culturali o di natura psicofisica.
Ancora una volta viene sferrato un duro attacco alla scuola pubblica, disegnata appositamente dalla Costituzione Italiana come luogo del superamento delle differenze sociali e degli ostacoli di natura economica e culturale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. “Ieri” (riforme Gelmini della scuola del 2008 e DDL 1905 sull’università del 2010) hanno immiserito la scuola pubblica tagliando i fondi, tagliando le ore di lezione e aumentando il numero di alunni per classe, oggi l’attacco prosegue contro la qualità della didattica e quindi contro la possibilità, per noi studenti, di acquisire gli strumenti critici e culturali necessari alla creazione del proprio futuro.
I TEST INVALSI NON SONO OBBLIGATORI E NON FANNO PARTE DEL P.O.F DELLE NOSTRE SCUOLE: CONSEGNIAMO IN BIANCO I FOGLI E RIVENDICHIAMO IL NOSTRO DIRITTO ALLE REGOLARI ORE DI LEZIONE!
DICIAMO NO:
1 Alla cultura dei quiz e alla didattica delle crocette
2 All’intrusione pubblica nella sfera privata degli studenti
3 All’introduzione di un modello privatistico e competitivo
4 All’appiattimento e all’omologazione culturale
5 All’insegnamento nozionistico e acritico
RETE DEI COLLETTIVI STUDENTESCHI PALERMO
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