“Il mondo è in crisi, la politica è in crisi, gli stipendi sono in crisi, la crisi è in crisi: inizia un nuovo autunno, inizia una nuova stagione di lotte, inizia un nuovo movimento studentesco” […]
E’ con queste parole che abbiamo deciso di iniziare quest’anno e questo autunno caldo, rilanciando le motivazioni che ci hanno portato a riempire le piazze l’anno scorso e scommettendo nuovamente sulla buona ragione della nostra causa. Quello che l’anno scorso molti studenti “comuni” e non politicizzati per passione avevano solo “intuito” combattendo l’ennesima riforma/nonriforma Gelmini è diventato presto realtà: il problema sta ancora al di sopra della politica e delle persone che in italia la rappresentano, ed è senza ombra di dubbio l’intero sistema economico e l’intera catena di distribuzione transnazionale che specula ai danni di miliardi di persone e di milioni di posti di lavoro. Tutto ciò porta consapevolmente i presupposti di una rabbia generazionale che si preavvisa colma e densa di determinazione, e le nostre parole d’ordine diventano quest’anno un filo diretto con quel grande processo sociale e politico che nasce dal movimento no global dalla fine degli anni ’90 fino alla Genova del G8: il movimento aveva ragione, il movimento ha ragione, noi abbiamo ragione. Non c’è più tempo per la concertazione politicista che infesta i mezzi d’informazione di massa, non c’è più tempo per acrobazie di palazzo che si disperano nel tentativo di dare l’ennesima proroga ad un sistema in crisi strutturale che crolla su sé stesso e sul nostro futuro, non c’è più tempo per una reiterata e squallida retorica dell’unità nazionale contro la Crisi: non si paga tutti allo stesso modo, non si è tutti sulla stessa barca, non esiste più alcun legame tra la rappresentanza e i rappresentati. Non c’è neanche più il tempo di dirci e ridirci che esistono vie d’uscita morbidi da un problema così ruvido, semplicemente perchè i debiti pagati in alto e scaricati in basso non sono accettabili, non si devono pagare, si devono riportare al mittente e basta. E’ giunto ormai il tempo del coraggio e delle grandi scelte, perchè se è vero che la storia procede lenta è anche vero che a volte ingrana la quinta e svolta senza mai più tornare indietro. Siamo chiamati a coprire un ruolo importante nella storia di questo paese e nella storia della politica per come fino ad oggi l’abbiamo intesa, saremo mai pronti prima che sia troppo tardi?
CONTRO LA CRISI E CONTRO L’AUSTERITY DEI BANCHIERI: IL DEBITO NON CI APPARTIENE, IL DEBITO NON SI DEVE PAGARE!
VERSO LA GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE DEL 15 OTTOBRE A ROMA
RETE DEI COLLETTIVI STUDENTESCHI PALERMO