“Chi ha Tenda non Attenda”: parte la Costruzione Collettiva di #OccupyMassimo!


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riportiamo l’appello per la costruzione collettiva di #OccupyMassimo, una nuova possibilità concreta per tutt* di far partire anche in Italia, proprio a partire da Palermo, quella fase di comunicazione centripeta e centrifuga che il movimento mondiale #occupy ha dimostrato essere fondamentale per un’opposizione radicale e consapevole (e soprattutto non estemporanea e a fasi alterne) alla crisi, agli speculatori che l’hanno prodotta e a questo sistema (quello capitalista) che la rende inevitabile. Il primo appuntamento assembleare e pubblico è questo Giovedì 10 Novembre ore 21 al Laboratorio Z (Via Arrigo Boito, 7).

APPELLO A TUTTE LE REALTA’ POLITICHE ANTICAPITALISTE E A TUTTI I CITTADINI SINGOLARMENTE INTERESSATI PER LA PRIMA ASSEMBLEA DI #OCCUPY MASSIMO E PER LA COSTRUZIONE PUBBLICA DI QUESTO NUOVO SOGGETTO DI TUTTI E DI TUTTE

Il 17 novembre del 1939 gli studenti cecoslovacchi furono vittima di un eccidio nazista che aveva l’intento di reprimere le mobilitazioni contro la guerra. Il 17 Novembre 1973 l’occupazione del Politecnico di Atene venne sgomberata dai carri armati dei Colonnelli.

E il 17 Novembre 2011? Costruiamo #Occupy Massimo

Di questi tempi le classiche forme di rivendicazione e protesta (cortei, scioperi, sit int e quant’altro) sono iniziate a sembrare, almeno per molti, un’idea tramontata, ormai poco efficace. Da più parti si parla di non smettere più di protestare fino a quando lo stato di cose sarà cambiato, in modo da costruire un’opinione pubblica d’alternativa a questo sistema e in modo da non fare diventare le varie giornate di lotta conflittuali (14 Dicembre, 15 Ottobre) eventi isolati attorno ai quali, per la maggior parte delle volte, viene costruito un muro d’indifferenza e diffidenza.

I tempi ci dicono che non è più possibile delegare ad altri la questione dell’alternativa all’attuale sistema economico e limitare la propria presenza alla protesta con la partecipazione ad un corteo/sciopero, anche se di tutte e 8 le ore lavorative. E in un certo senso, con tutte le possibili e svariate opinioni del caso, è proprio la rabbia di quei giorni “culmine” (14 Dicembre, 15 Ottobre) che dimostra l’assenza di sincronia tra pratiche e obiettivi, tra livello di miseria e livello di “conflitto” inteso in senso lato. Sta a noi trovare il modo più efficace, radicale e duraturo per incanalare questa voglia di non collaborare e questa voglia di non starci più, né con la democrazia rappresentativa per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi né tantomeno con il capitalismo che specula da secoli sulle masse.

Solo e soltanto una cosa è oggettivamente condivisibile da tutti quando parliamo del movimento globale e della nostra “variante” nazionale: in Italia è mancata la fase di comunicazione. In Italia è mancata una fase di costruzione collettiva che partisse dai punti e non dalle sigle. Costruiamola insieme a partire da casa nostra, costruiamola insieme a partire da Palermo.

Il 17 Novembre occupiamo Piazza Verdi. Il 17 Novembre occupiamo il Massimo.

IL 17 NOVEMBRE A CASA NON SI TORNA!

#OCCUPYMASSIMO

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